Cartoline dal Lago di Garda: foto aeree scattate dal drone

Attrezzatura caricata, costume da bagno indossato sotto l’abbigliamento di Immaginaria. Se tutto va bene, oggi un bel tuffo non ce lo toglie nessuno. Come resistere, del resto, all’acqua del Benaco? Il nostro tour con il multirotore per riprendere dall’alto la provincia di Brescia (le immagini serviranno poi per un video che racconta il territorio) ci porta oggi sul lago di Garda.

Partiti da Brescia, approfittiamo dei quaranta minuti d’auto per ripassare la storia del Garda. Nonostante il nome di “Maggiore” sia stato dato ad un altro lago, è il Benaco il lago più grande d’Italia. Tanto grande da toccare ben tre province, Brescia, Verona e Trento, mentre nel punto più largo, le due rive (bresciana e veronese) distano 42 km. Anche i “pasionari” del mare, quelli che “no, io il bagno nel lago non lo farò mai”, qui cambiano idea.

I paesi che si affacciano sul Benaco sono delle bomboniere. Tanto per citarne un paio, Limone, con le sue storiche limonaie, e Bogliaco, capitale della vela, sono dei piccoli gioellini.  Non a caso il Vate, Gabriele D’Annunzio, scelse Gardone Riviera per erigere il suo Vittoriale degli Italiani. Già prima di lui, i generali e i consoli romani si erano lasciati conquistare dal clima mite e dalla bellezza naturalistica del lago, tanto che lungo la costa è facile imbattersi in cartelli che segnalano ville (o quel che resta) romane.

Arrivati a destinazione, inizia il nostro lavoro. Prima tappa: Manerba.

Riprese aeree sulla Rocca di Manerba

Non solo romani e poeti sono arrivati sul lago di Garda, ma anche gli dei. Leggenda vuole, infatti, che anche la dea Minerva, Atena per i greci, arrivò sul Garda, piantò i suoi ulivi e insegnò le sue arti. E indovinate come si chiama il paese dove soggiornò la dea?  Già, pare proprio che Manerba sia stata eretta in onore della dea.

Raggiungiamo la Rocca di Manerba, spettacolare punto d’osservazione. Il lago si apre davanti  a noi. Di fronte, la costa veronese. La Rocca è un importante sito archeologico, dove sono stati trovati resti di insediamenti che risalgono al mesolitico (8.000-5.000 a.C.). Intorno alle tracce lasciate dall’uomo, una natura straordinaria, con le rare orchidee, gli arbusti e le erbe tipiche della vegetazione mediterranea.

Il drone è pronto per spiccare il volo, come uno degli uccelli acquatici che popola la Rocca. Sorvolando la Pieve di Santa Maria, dove, sui resti di una villa romana affacciata sul lago, è stato costruito l’edificio religioso, il panorama si apre sempre di più ed esplode in un turbinio di azzurro, quello più scuro del lago e quello più chiaro, del cielo, e di verde, quello dei monti sullo sfondo. Istintivamente ci viene da pensare: chissà che faccia avrebbe fatto Minerva a vedere il drone in volo sulla Rocca?

Passeggiando su Salò

La passeggiata a Salò è uno dei must dei week-end bresciani. Oggi, però, ci troviamo circondati più che altro da individui alti e biondi. I tedeschi  considerano il Garda un po’ come il loro mare, e infatti sono loro i grandi protagonisti delle estati benacensi.

Li lasciamo al loro divertimento, mentre noi torniamo al nostro lavoro.
Capitale dell’Alto Garda bresciano, Salò si trova ai piedi del monte S. Bartolomeo. Il centro storico è un fitto susseguirsi di strade, vicoli e piazzette con dimore signorili, eleganti negozi e ristoranti. Ci dirigiamo sul lungolago. Mentre passiamo davanti all’imbarcadero, ci fermiamo ad ammirare Il Palazzo della Magnifica Patria ed il Palazzo del Podestà, segni della storia di Salò, che è stato capitale della Repubblica Sociale Italiana.

Il nostro compito, oggi, però è immortalare il Golfo di Salò. L’acqua, illuminata dal sole, risplende di un azzurro intenso, mentre gli ulivi, tipici del Mediterraneo e del lago di Garda, si affacciano sull’acqua. Il drone prende il volo. Le immagini riprese dall’alto comunicano allegria e bellezza. I fotogrammi sono da cartolina. E sul presente, fatto di vacanza e di turisti, aleggia la storia. Emblematico il fotogramma in cui campeggia il Leone di Venezia, simbolo della Repubblica veneta, che ha segnato profondamente la storia di tutto il Garda e della provincia di Brescia.

In traghetto da una sponda all’altra

Quanto ci impiegherebbe il drone a volare da una sponda all’altra del Benaco? Per questa volta rinunciamo a fare l’esperimento. Sappiamo, però, che con il traghetto basta meno di mezz’ora. Per turismo, divertimento o per necessità, sono centinaia le persone che li utilizzano. Il privilegio di osservarli attraccare dall’alto, come si vede in uno dei fotogrammi ripresi dal nostro drone, ce l’avevano avuto ancora in pochi.

Anche al porto, il nostro drone si fa onore. Le riprese aeree raccontano questo angolo di lago, la tratta percorsa dai traghetti, la vita del porto, con il Monte Baldo all’orizzonte. Frammenti di vita quotidiana, in un luogo che è delizia degli occhi e del cuore. Decidiamo che può essere una buona idea trasformare i fotogrammi in plastici, utilizzando l’effetto “shift”: sarà un po’ come fermare il tempo, insieme esaltando i colori dell’acqua, protagonista di questa giornata di riprese aeree.

Anche per oggi, il lavoro del drone è concluso, e anche il nostro. Ma prima di tornare a casa, ci godiamo il lago con un bel tuffo al tramonto.

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